Dietro ad un drink premiato ci sono degli ottimi ingredienti e dietro degli ottimi ingredienti c’è una storia che ha portato alla loro scelta. Oggi vi racconto com’è nato il drink Pimienta Fria, inventato da Davide Spinelli (Campione Italiano Aeropress 2014, AST SCA, Q Grader) attraverso un pezzo di una intervista fatta alla fiera internazionale Sigep 2020 da Renata Zanon
Come è nato il drink Pimienta Fria che hai portato al Sigep 2020?
Ad agosto 2019 io e Alberto (Polojac) partiamo per il Brasile per fare assieme il Q Processing. Salgo sull’aereo con la testa libera: non avrei mai pensato mi succedessero tutte quelle cose che, durante il mio viaggio, mi hanno portato alla decisione finale di iscrivermi alla competizione. Arrivati in Brasile, chiedo a Victor (Morassi, CQT coffees) di farmi assaggiare della cachaça del posto e lui, durante un churrasco organizzato per noi, mi presenta sette bottiglie diverse, tra le quali trovo quella che mi fa innamorare. Inizio ad avvertire una strana sensazione, ma ancora non capisco di cosa si tratta…nel dubbio ordino due bottiglie, che Victor mi porterà personalmente in Italia ad ottobre. Subito dopo aver passato il Q processing, io e Alberto partiamo per la Bolivia dove siamo tra i giudici per la gara di Aeropress durante il campionato Boliviano. Andando a cena fuori abbiamo assaggiato un Gin locale, distillato a La Paz: una variante con botaniche andine e una con botaniche amazzoniche. In quel momento un piccolo tarlo si insinua nella mia mente. Grazie ad un certo Jimmy che lavora come trader per caffè boliviani, conosciamo Gabriela, la proprietaria di una piantagione di Caranavi.Con Matteo, un trader che ha contattato Alberto, decidiamo di partire alla volta della foresta dopo aver fatto dei corsi in città e, all’arrivo a Caranavi, ci chiedono di fare un cupping dei caffè da poco raccolti. Gabriela, molto orgogliosamente, ci fa assaggiare i suoi “special processed coffees”, ma non sono le fermentazioni particolari a colpirmi. Quello che mi lascia sbalordito è un caffè processato con il metodo lavato, che in realtà riporta tutte le note aromatiche di un naturale. Me lo appunto mentalmente, perché mi ricorda il Gin assaggiato a La Paz, quello con le botaniche andine.

Matteo in quella stessa occasione, senza sapere nulla, ci fa ri-assaggiare del gin locale di La Paz. Piano piano i pezzi del puzzle iniziano a legarsi gli uni agli altri. Ma manca il collante, che arriva proprio quella sera.Eravamo tutti assieme attorno al tavolo e tra me e me ho pensato “Dove avvengono le cose migliori, se non quando si è tutti assieme attorno a un tavolo?”. Questo è stato il seme che mi ha portato a sviluppare il fil rouge della mia gara: la convivialità. Ero in quel ristorante di carne alla brace, i profumi erano avvolgenti, e riconosco l’odore del peperone. Avevo già sperimentato il peperone nei miei drink, e anche con il caffè: era ormai deciso! Mancava solo un’ultima piccola cosa, un collegamento, e proprio durante quella cena Jimmy racconta che di ritorno dal suo periodo londinese, gli piaceva terminare il pasto con del tè boliviano corretto. Ecco dunque trovate tutte le componenti del drink! Il caffè che avevo scelto era talmente delicato che poteva tranquillamente ricordare un tè. Ad ottobre Alberto mi conferma che avremmo avuto accesso a quel caffè e, non con poca paura, decido di iscrivermi alla gara. Posso dire di non aver “pensato” alla gara, di non aver “deciso” la gara. La mia gara è nata spontaneamente dall’amicizia e dalla convivialità tipiche di una cena tra amici attorno ad un tavolo. Amicizie che vivono tuttora, a prescindere dal risultato.Ecco la ricetta, provala anche tu con la monorigine selezionata da me Bolivia Avelino Sacaca – Lavato.
La ricetta del drink Pimienta Fria
INGREDIENTI:
- Caffè Bolivia
- Doppio espresso con 20gr in e 38gr out
- Cachaça Ze Maria 30gr
- Conserva di peperone giallo 21gr
- Bitter Riserva Martini 20gr
PREPARAZIONE:Mettere gli ingredienti nel tin e miscelare con la tecnica del throwing.Servire in un bicchiere da 240ml colmo di ghiaccio a cubi pieni e slice di peperone.Glossario “In”: quantità caffè in polvere“Out”: quantità caffè dopo l’estrazioneTin Mixer: I migliori sono in acciaio inox, è uno degli strumenti più utilizzati dai barman. Il Mixing Tin viene usato per la preparazione di tutti quei cocktail che devono essere shakerati.

Tecnica del Throwing: prima tecnica per la miscelazione, la sua origine si stima sia del 1870. È un gesto per ossigenare e mescolare i composti di un drink facendo cadere il contenuto dall’alto verso il basso. Se c’è del ghiaccio funge anche da diluizione dei liquidi di diversa intensità. Davide Spinelli: La sua carriera inizia come barman sin da giovane e presto il mondo del caffè diventa la sua passione, portandolo a diventare AST SCA, Q Grader Arabica e Q processing professional. Ora il suo business si snoda tra training, ricerca e controllo qualità, supporto di startup e formazione ai baristi.Nel 2014 vince il primo campionato italiano Aeropress e successivamente si cimenta in numerose competizioni SCA. Dal 2017 è trainer alla Bloom Coffee School. Il suo motto è “Follow your taste”, perché il caffè deve essere sì una condivisione di sapere, ma soprattutto di piacere!
Ho iniziato a fare la barista a quindici anni, prima per necessità e poi per passione. La mia curiosità mi ha spinta a voler conoscere tutte le sfaccettature riguardanti il caffè: dalla storia, alla coltivazione, dalla lavorazione al servizio. Oggi condivido la mia passione per il mondo del caffè mediante consulenze e corsi mirati, anche online.
