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La parte più sens…oriale del caffè! Parte 1: l’olfatto
Bere il caffè è un’esperienza sensoriale tra le più complesse e complete, che coinvolge perlopiù tre dei nostri cinque sensi: olfatto, tatto e gusto. Andiamo a vedere più nel dettaglio come!
Il primo senso a percepire e riconoscere il caffè è il nostro olfatto. Entrando in un bar o camminando per strada la mattina, vi sarà sicuramente capitato di intercettare quegli aromi inconfondibili del caffè appena uscito dalle macchine da espresso di caffetterie e locali.
L’olfatto infatti è il nostro senso più sviluppato, ma anche il meno allenato.
Non possiamo fare a meno di sentire gli odori tanto quanto non possiamo fare a meno di respirare, a volte serve solo un po’ di attenzione in più.
L’olfatto è legato al nostro respiro, alla nostra deglutizione e alla nostra memoria: non vi è mai capitato di rivivere un ricordo attraverso un profumo? Questo succede perché l’area del cervello che elabora l’esperienza olfattiva è collegata al sistema limbico, direttamente connesso alle nostre emozioni (amigdala) e alla nostra memoria (ippocampo).
Questa memoria involontaria viene chiamata anche “Sindrome di Proust” dal momento che l’autore fu il primo a descrivere un evento simile nel suo libro “La ricerca del tempo perduto”: assaporando una “petite madeleine” al protagonista torna alla memoria un ricordo d’infanzia che sembrava ormai assopito.
L’olfatto è sempre a nostra disposizione, ma l’intensità di un odore ha una durata piuttosto limitata. Nel caffè ad esempio, dopo 15 minuti i composti aromatici volatili tendono a scomparire quasi del tutto ed è per questo che tra tutte le analisi quella olfattiva è la prima da farsi! Quindi macina il tuo caffè e respira subito i suoi aromi con delle brevi sniffate, quasi come fossi un segugio!